domenica 8 novembre 2009

Precisazioni importanti in relazione alla video-arte in Italia

A più di trent'anni dalla sua comparsa sulla scena artistica internazionale la videoarte è oggi considerata una sorta di genere artistico particolare, dotato di una storia consolidata quanto conosciuta, e di una accettata e quasi ovvia attualità. L'iniziale carica dirompente si è ormai attestata su posizioni oscillanti tra uno specifico impiego di ricerca legato ai percorsi di una strategia critica e sperimentale, e l'estemporaneo e più casuale ricorso ad una generica possibilità di allargamento espressivo. Ma, malgrado la sua diffusione, consetudine e anche ripetitività, la videoarte e ancora alla ricerca, in particolare in Italia di una stabile e precisa definizione.
La peculiare pluralità lessicale, che le è propria (videoinstallazioni, videoperformance, videoscultura ecc..), corrisponde all'attenzione vivace ma smagliata della critica e alla curiosità e al disorientamento del pubblico, alla scarsa propensione delle istituzioni e in generale degli apparati del sistema culturale a farsi carico pienamente di questo orientamento dell'arte e delle sue opere irregolari, a volte ingombranti (fisicamente e mentalmente), rispetto ad una casistica consolidata quanto eterogenea di rapporti e fruizioni. Ma è la stessa natura del nuovo linguaggio visivo e audiovisivo - le sue caratteristiche formali stilistiche e tecniche - a rendere transitorie tutte le sue denominazioni.
Per questo nel mio blog desidero che siano i visitatori a cogliere, attraverso i vari link o le diverse immagini e video, ciò che altrimenti sarei io ad imporre. Estrema libertà ed apertura non solo nella definizione da preferire ma anche è soprattutto nell'idea generale da condividere, per una lettura nuova e totalizzante dell'Arte Contemporanea.
Bibliografia essenziale:
AAVV, Il Novecento di Nam June Paik, Edizioni Carte Segrete, Roma, 1992, mostra a cura di Antonina Zaru e Marco Maria Gazzano, Palazzo delle Esposizioni, Roma;
AAVV (a cura di P. Sega Serra Zanetti, M.G. Tolomeo), La coscienza luccicante. Dalla videoarte all'arte interattiva, Gangemi, Roma: 1998, Catalogo della Mostra tenuta a Roma nel 1998;
AAVV, Artronica. Videosculture e istallazioni multimedia, a cura di Anna D'Elia, Mazzotta, Milano, 1987;
Alessandro Amaducci, Banda anomala. Un profilo della videoarte monocanale in Italia, Lindau, Torino, (2000);
Alfonso Amendola, L'immaginazione audiovisiva. Post-cinema, video-art e multimedia performativi, Plectica, Salerno, 2008;
R. Barilli, A. Borgogelli, P. Granata, S. Grandi, F. Naldi, Videoart Yearbook - L'annuario della videoarte italiana 2006-2007-2008, Fausto Lupetti Editore, Bologna, 2009;
Daniel Birnbaum, Cronologia, tempo e identità nei film e video degli artisti contemporanei, Postmedia Books, Milano, 2007;
Silvia Bordini, Arte elettronica, in Art e Dossier n. 156, Giunti, Firenze, Maggio 2000;
Caterina Davinio, Tecno-Poesia e realtà virtuali, Sometti - Centro Baratta, Collana Archivio della poesia del 900, Mantova, 2002;
Vittorio Fagone, L'immagine video. Arti visuali e nuovi media elettronici, Feltrinelli, Milano, 1990;
Link Project (2000) Netmage - Piccola Enciclopedia dell'Immaginario Tecnologico, Oscar Mondadori, Milano, 2000;
Angela Madesani, Le icone fluttuanti. Storia del cinema d’artista e della videoarte in Italia, Bruno Mondadori, Milano, 2002;
Valentina Valentini, Le pratiche del video, Bulzoni, Roma, 2003;
Sandra Lischi, "Il respiro del tempo. Cinema e video di Robert Cahen", con DvD allegato, Edizioni ETS, 2009.

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