eccomi..dopo alcuni giorni di latitanza (forzata) sono tornata!
Più agguerrita che mai sono pronta a cercare, in ogni modo, di farvi amare (almeno un pò) la Storia dell'Arte Contemporanea.
Per fare ciò mi avvarrò di alcuni interessanti e delucidanti spunti che il celebre critico Gillo Dorfles, mi ha (suo malgrado) fornito tra le righe del testo "Ultime tendenze nell' arte d'oggi".
Le sue parole hanno una forza strana: hanno la gioventù di chi ancora ama giocare con l'arte e la saggezza di un anziano signore della cultura.
La nostra è un'epoca ricca di impulsi artistici; certo non meno di quelle che l'hanno preceduta. Il fatto che tali impulsi non sempre siano coordinati, e non siano regolati da un principio unitario non deve far specie: la nostra società e condizionata da una situazione del tutto particolare, dovuta, da un lato, all'avvento della macchina ed alla situazione consumistica che da questa discende; dall'altro, alla velocità dell'informazione, pure questa (se vogliamo) origine della macchinazione dei mezzi comunicativi. Si aggiunga a ciò la presenza d'una commercializzazione di taluni valori che agisce talvota in maniera positiva ma il più delle volte in maniera del tutto negativa; dando forza e vigore a esperimenti epidermici e velleitari e non permettendo un evolvere autonomo di esperinze vitali, svincolate dall'elemento economico e commerciale.
Non si può quindi che auspicare l'avvento di quel tipo di società di cui ora possediamo soltanto un'immagine utopica, ma che certamente ci permetterebbe di veder fiorire opere a un tempo esteticamente pregnanti e universalmente accessibili; dove i contrasti talori evidenti verrebbero probalimente a cessare .
In attesa che si verifichi un così improbabile futuro, accontentiamoci almeno di osservare, con interesse e con obiettività, quanto viene prodotto attorno a noi, cercando di individuare quel poco o molto di positivo che il panorama artistico attuale, nonostante tutto, ancora è in grado di offrirci.
Per questo, nel mio blog, ora passerò alla presentazione e selezione di artisti che in tal senso sono da considerarsi esemplari: Barbara Hepworth e Jenny Holzer.
Testo interessante: Gillo Dorfles, "Horror Pleni- La (in) civiltà del rumore", Castelvecchi Editore, 2008;
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