mercoledì 16 dicembre 2009

Arte in Europa 1: Maurizio Cattelan

Maurizio Cattelan, il più quotato sul mercato tra gli artisti italiani viventi, nasce a Padova nel 1960 ma non frequenta alcuna accademia d'arte, sviluppando il suo talento artistico come autodidatta. Comincia la sua carriera a Forlì in Italia, negli anni Ottanta, frequentando alcuni artisti del luogo. Le sue poliedriche opere combinano la scultura con la performance, ma spesso includono anche eventi quali "happening", azioni provocatorie di rottura, pezzi teatrali, testi-commento su pannelli che accompagnano opere d'arte sue e non, articoli per giornali e riviste. Alcuni critici lo considerano il re dei provocatori burloni, tanto che è stato definito da Jonathan P. Binstock, curatore d'arte contemporanea, come "uno dei più grandi artisti post-duchampiani ed un furbacchione, anche"; altri studiosi lo definiscono un maestro della provocazione che si serve dei media ed abusa del mondo dell'arte.
Più recentemente, Maurizio Cattelan ha intrapreso anche il ruolo di curatore artistico.
Il suo debutto artistico è avvenuto nel 1991, nel corso di Arte Fiera a Bologna dove ha realizzato una performance intitolata Stand abusivo.
Sui due lati di un tavolo da calcetto, di dimensioni assolutamente abnormi, si sono fronteggiate due vere squadre di calcio, la prima composta da 11 uomini bianchi, la seconda - la A.C.- da 11 uomini di colore che hanno indossato una maglietta con il logo RAUSS, lo slogan con cui i nazisti appellavano gli ebrei. Attraverso le sue installazioni, azioni e performance, Cattelan si è preso e si prende gioco del mondo dell'arte e dei suoi paradossi, criticandone le dinamiche della produzione culturale, le politiche, le gerarchie sociali, gli interessi economici. Nei suoi interventi si è sempre avvertito il gusto dello spettacolo, dell'umorismo, del grottesco.
Già nel 1986 aveva lanciato una provocazione, con «Untitled», una tela squarciata in tre pezzi alla maniera di Lucio Fontana, creando però la «Z» di Zorro, suo «marchio» negli anni successivi. In Senza titolo, 1993, acrilico su tela 80 x 100 cm. Cattelan ha stabilito così il suo personaggio di vendicatore mascherato che ha giurato di gettare luce sulla commedia umana, attraverso il filtro del sistema dell’arte. In questo, apparentemente semplicissimo, lavoro, a prima vista minimale ed immediatamente accessibile, si possono ritrovare tutte le figure retoriche che hanno costituito il suo modus operandi: l’appropriazione caricaturale di lavori del passato, la favola moralizzante e, soprattutto, questa insolente maniera di irrompere nel sistema dei valori, che è la caratteristica prima del suo fare.
L'artista si è guadagnato, in tal modo, un forte riscontro del pubblico e dal mercato dell'arte, tanto che in una performance a Milano, ha attaccato al muro con lo scotch il suo gallerista Massimo De Carlo.
L'opera più nota più nota di Cattelan «La Nona Ora», invece, è una scultura che è stata realizzata nel 1999, raffigurante Giovanni Paolo II abbattuto a terra sotto il peso di un enorme meteorite e circondato da vetri infranti.
Al centro di molte polemiche, il lavoro è stato esposto alla Royal Academy di Londra e a Varsavia e battuto da Christiès nel 2001 per la cifra record di 886 mila dollari, all'epoca equivalenti a due miliardi di lire.
È più facile situare il lavoro di Maurizio Cattelan nel suo tempo che articolare verbalmente la logica che governa le sue figure, in quanto l’artista procede ed ha proceduto per successivi effetti di seduzione. Di fronte ad ogni nuova apparizione si è sempre tentati di dire: "no non è possibile, non può esibire questo.." Lo spasso di Cattelan non ha limiti ed il suo continuo alzare la posta in gioco del suo meccanismo comico finisce col creare una specie di schermo attorno al suo lavoro, che scoraggia analisi e lascia a bocca aperta.
Ai Caraibi, per esempio, l'artista ha organizzato la «sesta Biennale»: peccato che non ce ne fossero mai state prima e non ne siano seguite altre. La manifestazione, infatti, consisteva in un paio di settimane di villeggiatura gratis per gli artisti invitati e nessuna opera esposta, tanto da lasciare a bocca aperta le delegazioni di critici accorsi inutilmente.
Per concludere questo breve excursus su Cattelan va infine ricordato a New York, sulla 20esima strada, una vetrina minimale, da lui aperta, la «Wrong Gallery», dove di volta in volta è stato esposto un artista. Tale manifestazione è sempre stata un evento, al punto che i newyorkesi ne sono andati e ne vanno matti. Le critiche rivolte al sistema dell’arte sono state spesso parte integrante del lavoro di Cattelan e hanno frequentemente rivelato e totalmente anticipato molte realtà contemporanee.
Cattelan non si è risparmiato le sue uscite spiazzanti neanche nel giorno della laurea honoris causa conferitagli dalla facoltà di Sociologia dell'università di Trento. Identificandosi con un asino, ne ha regalato uno imbalsamato all'ateneo. Titolo dell'installazione «Un asino tra i dottori».
L'autorevole rivista britannica Art Review ha inserito l'artista italiano Maurizio Cattelan al quarto posto nella lista delle persone più influenti del mondo dell'arte contemporanea. Una ''consacrazione'' che premia la fine di un'ottima annata per le quotazioni dell'artista padovano, le cui opere hanno raggiunto prezzi record nelle case d'aste più prestigiose del mondo. Nella Top 100 compilata dalla rivista britannica, Cattelan è preceduto dal gallerista e mercante d'arte americano Larry Gagosian (primo), dal direttore del Museo di Arte Moderna di New York, Glenn Lowry (secondo) e dal direttore della Tate di Londra, Nicholas Serota (terzo). Fra le opere di Cattelan, Art Review ha ricordato la discussa installazione dei tre bambini impiccati alla quercia secolare di piazza XXIV Maggio a Milano e la controversa statua di cera del Papa colpito da un meteorite.



Bibliografia essenziale:


Maurizio Cattelan , London, Phaidon Press, 2000;
6th Caribbean Biennal - A Project by Maurizio Cattelan , Dijon, Les presses du réel, 2001;

Le Quotazioni di Cattelan...curioso fenomeno

Il lavoro di Maurizio Cattelan simula e sovverte le regole della cultura e della società, in un continuo gioco di sconfinamenti e gesti di insubordinazione. La "consacrazione" di Art Review, come già visto, sancisce e rafforza la costante ascesa dei prezzi delle opere di questo artista italiano. Nel giro di pochi mesi le sue opere hanno raggiunto quotazioni record nelle aste di arte contemporanea più prestigiose del mondo. Tempo fa, sull'ondata del polverone mediatico sollevato dall'installazione dei bambini fantoccio impiccati a Milano (e si sa che non c'è niente come una polemica per spingere al rialzo i prezzi delle aste di arte contemporanea), 'La ballata di Trotsky', messa in vendita da Sotheby's a New York dall'editore della rivista di avanguardia 'Interview' Peter Brandt, aveva raggiunto i due milioni di dollari.



L'opera raffigurava e raffigura un cavallo vero, impagliato, sospeso con cinghie al soffitto ed è del 1996: Cattelan l'ha definita ''una potente immagine dell'impotenza'' riferendosi agli ideali rivoluzionari di Trotsky. La stima di partenza era 800.000 dollari. Il cavallo ha raddoppiato il valore nel 2001, quando è passato di mano l'ultima volta da Christie's a Londra.
Brandt, che nelle sue raccolte ha opere di Andy Warhol, Basquiat e Jeff Koons, che l'aveva pagato 900 mila dollari, in tre anni si è visto più che raddoppiare l'investimento di partenza.
A novembre le quotazioni dello scultore padovano sono schizzate ancora più in alto da Christie's grazie a un elefante coperto da un lenzuolo battuto per 2,7 milioni di dollari.
'Not Afraid of Love', questo il titolo dell'elefante alto quasi due metri di poliestere, stirene e resina i cui occhi, proboscide e le zampe fuoriescono da un vasto lenzuolo bianco era stato messo in vendita da Jane Holzer, una salottiera newyorchese che negli anni sessanta aveva fatto parte dell'entourage di Andy Warhol. La stima per questo pezzo del 2000 era di 700-900 mila dollari. In quella stessa asta un'installazione senza titolo del 2001 realizzata per una mostra al Museum Boijmans Van Beuningen in Olanda in cui l'artista faceva capolino da un buco nel pavimento doveva valere, nelle stime della casa d'asta, 700-900 mila dollari, mentre poi è stato aggiudicato per due milioni di dollari. Appena il giorno dopo, sempre a New York, Maurizio Cattelan è stato protagonista di un altro exploit: la 'Nona Ora' che raffigurava e raffigura papa Giovanni Paolo II in abito bianco schiacciato a terra dal peso di un meteorite, è stato battuto da Phillips, De Pury and Co. (una casa d'aste di minor rango rispetto a Sotheby's e Christie's, ma con più grinta sul mercato dell'arte contemporanea, che i due giganti del settore tendono a snobbare) per tre milioni di dollari, stabilendo l'attuale record di prezzo per l'artista padovano. La celebre installazione del 1999 era stata venduta nel 2001 da Christie's al gallerista ginevrino Pierre Huber per 886 mila dollari e ha dunque, in tre anni, più che triplicato il suo valore. Le quotazioni, considerate stellari, delle opere di Cattelan da un lato riportano in auge l'arte contemporanea italiana sulle piazze internazionali, dall'altra hanno fatto gridare agli esperti d'arte l'allarme ''bolla'' per i prezzi che i collezionisti di arte sono stati disposti a pagare. Quel che è strabiliante, secondo gli esperti, è la rapidità con cui di questi tempi un'opera passa dall'atelier dell'artista alle gallerie e di qui al mercato aperto delle aste in una precipitosa gara al rialzo. Al momento la tendenza del mercato è al rialzo. Secondo l'Art Market Research di Londra i prezzi per i maggiori artisti contemporanei sono saliti del 72 per cento negli ultimi tre anni. Questo boom del mercato è favorito anche dalla debolezza del dollaro, che ha reso New York una piazza interessante per i compratori che vengono dall'estero.

1 commento:

  1. Fluxus-blitz di Pino Boresta



    Auditorium Parco della Musica (Roma)

    FLUXUS BIENNIAL - After Fluxus

    Ore 20.30 Venerdì 26 Febbraio 2010

    Intervista psichica # 2

    George Maciunas interviewed by Ramundas Malašauskas



    Arrivo, visito velocemente la sala dedicata a Maciunas quando poi Lucio Perotti si mette al pianoforte e incomincia a suonare si raduna tutto intorno un cospicuo numero di persone che si dispone a semi cerchio. Finito il primo brano musicale capisco che è arrivato il mio momento, mi tolgo la giacca che appoggio li accanto e vado in mezzo alla folla vicino al pianoforte e saltando strillo "E meno male che c'è Maurizio Cattelan.... E meno male che c'è Maurizio Cattelan" Nessuno mi interrompe e il pianista continua a suonare come se nulla fosse il pubblico non riesce a capire se ciò facesse parte della performance o meno. Dopo un paio di minuti qualcuno dell’organizzazione mi fa gentilmente cenno di smettere, io nonostante stessi quasi svenendo per la fatica gli faccio segno guardando l’orologio che avevo quasi terminato il mio blitz-perfomance. Continuo così ancora per un altro paio di minuti. Quando esausto smetto, inaspettatamente tutto il pubblico mi saluta con un bel applauso.

    Quando poi vistosamente affaticato seduto su una sedia sotto il portico dell’Auditorium qualcuno mi chiede perchè lo avessi fatto, rispondo che era un omaggio a tre menti indubbiamente geniali come George Maciunas, Simone Cristicchi e Maurizio Cattelan e comunque ognuno poteva tirare le proprie conclusioni.

    Pino Boresta



    http://pinoboresta.blogspot.com/2010/04/fluxus-blitz-di-pino-boresta.html

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